L'incarico di ristrutturazione, la cui unità si trova al piano attico di un fabbricato di recente costruzione, si colloca nella zona perimetrale del centro città ed affaccia su una vecchia archeologia industriale. ​ Il progetto muove i primi passi dall'apertura di ampie vetrate scorrevoli, realizzate in legno e poi laccate, il cui scopo è rendere costante il rapporto con il terrazzo esterno durante tutte le ore del giorno.

Un ampio soggiorno all'aperto accoglie gli ospiti fin dal primo momento ed instaura un silenzioso senso di continuità con la zona living interna (protetta e riscaldata) come se i limiti naturali tra abitazione e spazio all'aperto venissero meno. 

La pianta, molto libera e fluida è caratterizzata da due coppie di pareti scorrevoli in grado, come diaframmi massicci, di separare le zone notte poste ai lati della composizione. La zona lavoro della cucina è racchiusa e protetta alla vista da una semplice forma geometrica realizzata in cartongesso.

 

Tutti gli elementi tecnici (riscaldamento, raffrescamento, quadri elettici) sono studiati nel minimo dettaglio ed isolati allo sguardo. La copertura, a falda inclinata, è enfatizzata dalla creazione di un taglio di luce artificiale posto nell'esatta congiunzione delle due inclinazioni. Il prezioso progetto di illuminazione interna è studiato come sempre con l'aiuto di Daniele Sprega ed il suo staff e realizzato nella sua totalità con corpi di Davide Groppi. I tavoli e gli elementi di arredo il cui reciproco rapporto dialettico è costante, sono disegnati dallo studio e sono stati realizzati in legno di douglas massello e larice per l'esterno. I pavimenti interni sono anch'essi realizzati in plance di douglas di lunghezza pari a 5 mt.